Il conguaglio è dato dalla differenza tra il versato e l’effettiva spesa per la gestione in esame (cosa diversa dalla differenza tra il versato e le rate preventive). Tale importo denominato saldo di gestione, o come detto conguaglio (se a debito), viene quindi aggiunto, alla prima rata della gestione successiva.
Procedura contabile affine, con risultato inverso si verifica qualora vi sia un saldo di fine gestione “a credito”. Ovvero: tale saldo viene utilizzato a copertura delle rate a partire dalla prima fino a suo esaurimento.
Ormai da anni capita sempre più spesso di spiegare talvolta ciclicamente, in assemblea come nei colloqui in studio, a cosa si riferisca e cosa sia il “saldo”, riportato alla fine di ogni bilancio, ordinario come straordinario. E’ doveroso precisare che il “saldo” è, come precisato sopra anche detto in terminologia contabile “conguaglio”. Quindi, il saldo ed il conguaglio indicano lo stesso valore, per tale ragione sono sinonimi.
In merito proprio al saldo quando alla propria sinistra riporta il segno meno (-) sta ad indicare che in occasione della riapertura della gestione successiva l’importo da versare per quell’anno sarà decurtato del saldo finale della gestione precedente. In parole semplici, “si è speso meno” di quanto versato. Quindi, in conseguenza, la situazione inversa, ovvero l’assenza del segno meno anzidetto, sarà ragione dell’addizione sull’importo richiesto l’anno successivo.
Nell’intento di facilitare l’entrata nel meccanismo tradotto in termini ancor più concreti è possibile rappresentare una similitudine di carattere quotidiano se pure ad oggi un po’ desueta. Ovvero il recarsi alla bottega vicino casa per fare acquisti con la somma di € 50,00 (= preventivo del condominio) e arrivare ad aver speso invece € 60,00 (= consuntivo del condominio) per i motivi più vari. Il negoziante rapportandosi con un cliente fidato lo lascia andar via in quanto sa che di lì a pochi giorni tornerà a fare acquisti pareggiando il debito emerso di € 10,00 (= saldo a debito). In quel caso è emerso un debito, ovvero un conguaglio da versare alla bottega.
Analogo esempio può essere riportato per il credito: recarsi alla bottega vicino casa ad inizio mese per fare acquisti con la somma € 300,00 (= preventivo del condominio) che vengono lasciati in deposito al negoziante in quanto sommariamente corrispondono alla spesa mensile sostenuta dall’ipotetico cliente fidato. Alla fine del mese, dopo i vari acquisti segnati dal negoziante emerge che le spese sono state invece di € 280,00 (= consuntivo del condominio). In quel caso emerge un credito di € 20,00 (= saldo a credito) che il negoziante o renderà come resto o scalerà dagli acquisti del mese successivo.